La Seo non è morta, il Seo è un punk rocker

da | Ott 7, 2025 | Seo

Home 5 Seo 5 La Seo non è morta, il Seo è un punk rocker

Quante volte hai letto che la Seo è morta? Ogni volta che Google o la tecnologia scrivono una nuova pagina, puntuale arriva il necrologio di rito. Eppure la Seo è sempre viva. Proprio come la musica punk che, data per spacciata tantissime volte, ha sempre trova sempre una nuova cassa d’amplificazione da cui ripartire.

In ambito musicale, Billy Idol non ha mai avuto dubbi: «Il punk non morirà mai. È questione di attitudine». Lo stesso vale per la Seo. Quella che funziona reagisce, si contamina, evolve, non si pietrifica mai. Chi rimane fermo si estingue e diventa come un vecchio vinile che ormai non ascolta più nessuno. Chi si aggiorna diventa immortale come un brano dei Ramones o dei Sex Pistols.

1997: l’era degli algoritmi

Con l’arrivo dei primi algoritmi, i motori di ricerca hanno smesso di essere dei semplici cataloghi amatoriali e diventavano sistemi complessi capaci di selezionare e ordinare miliardi di pagine. Ed è subito scoppiato il primo allarme: “Ora la SEO è morta, non servirà più costruire un sito web!”

Invece era proprio dall’esigenza di rispondere a questi algoritmi che nasceva la vera SEO. First date. Alla base studio, test e sperimentazione costante per capire cosa piace ai robot. Chi improvvisava veniva asfaltato, chi iniziava a costruire la sua traccia riusciva a scalare ii ranking.

Morale? La SEO prendeva vita proprio quando tutti ne firmavano il funerale.

2000: PageRank e la nascita della link building

Google rivoluzionò la ricerca con il PageRank, un algoritmo che valuta l’autorevolezza di una pagina in base ai link che riceve da altri siti. In tanti pensarono che da quel momento sarebbe stato impossibile incidere ancora sulle SERP: “Addio SEO, ora conta solo l’autorità dei link”.

In realtà, nacque un nuovo sottogenere della SEO, la link building. Come Out and Play. Le tecniche già consolidate venivano potenziate con la costruzione di network e connessioni strategiche.

La reputazione diventava il vero leitmotiv, il nuovo metro con cui Google decideva chi scalava il ranking.

2006: il boom dei Social Media

Il boom dei social cambiò radicalmente le abitudini online. Ed ecco puntuali i titoloni sui giornali: “Addio Google, ormai si cerca tutto su Facebook, YouTube e compagnia!”.

Il web divenne più rumoroso, ma la ricerca organica rimaneva fondamentale per trovare informazioni e prodotti online. Know your enemy. La Seo iniziò a sfidare la concorrenza, integrandosi, sporcandosi le mani coi contenuti cross-mediali e trovando nuove fanbase tra post, forum e video.

La SEO non fu scalzata dai social, ma si arricchì, si contaminò, si trasformò e divenne qualcosa di più potente e articolato, capace di dialogare con i nuovi linguaggi e i nuovi pubblici digitali.

2011: Google Panda e la pulizia in Serp

Google ha lanciato l’algoritmo Panda per fare piazza pulita delle keyword factory e dei contenuti spazzatura che infestavano il web. E, come spesso accade in queste situazioni, si è scatenato il terrore tra i Seo della vecchia guardia: “La scure di Google si è abbattuta sulla Seo e sui contenuti online!”.

Invece quello che arrivò non era nient’altro che una selezione naturale. Rise above. I Seo che stavano proliferando grazie a tecniche scorrette venivano penalizzati e quelli che puntavano sulla qualità, l’originalità e l’esperienza utente venivano premiati.

Valore, originalità, esperienza utente diventavano nuovi fattori di ranking. Le keyword restavano importanti, ma ora andavano pensate e lette come parte di un percorso che crea valore reale per chi naviga. Google Panda ha quindi portato al risveglio di una SEO più autentica, più potente, più umana.

2015: RankBrain e le intenzioni degli utenti

RankBrain ha segnato un altro salto evolutivo per Google. Non basta più guardare le singole parole messe in fila, ma si tratta di capire le reali intenzioni degli utenti dietro a ogni ricerca. Per molti SEO abituati a infilare keyword come noccioline, è suonato un altro campanello d’allarme: “Adesso la SEO è inutile, decide tutto l’AI!”.

Ma la verità è diversa. Google ha alzato l’asticella in nome della qualità, puntando a fornire un’esperienza migliore e più rilevante. Know your product. È diventato ancora più importante comprendere gli intenti reali delle persone che cercano informazioni online e rispondere in modo adeguato.

RankBrain ha portato la Seo ad un livello nuovo, un dialogo intelligente che si instaura con l’utente, in cui la comprensione profonda fa la differenza.

2020: Google Bert e le risposte zero click

Con l’algoritmo Google Bert e la crescita delle ricerche vocali, le Serp si sono riempite di snippet, box informativi e risposte dirette (zero-click). Tra le community Seo aleggiava lo sconforto: “Nessuno clicca più sui risultati, la SEO è out, ragazzi!”.

In realtà, la Seo stava semplicemente alzando il livello di gioco. Non contava più farsi solo trovare, ma serviva rispondere, emergere e conquistare anche chi non clicca. Complete control. Da questo momento è diventato fondamentale lavorare sulla qualità semantica, l’autorevolezza e l’adattamento costante ai nuovi formati di ricerca.

Grazie a Google Bert, la Seo è diventata ancora più raffinata, capace di intercettare l’intenzione reale, rispondere meglio e rimanere protagonista anche nelle SERP che sembrano non lasciare spazio ai vecchi schemi.

2022: ChatGPT e l’intelligenza artificiale

L’arrivo di ChatGPT e della GenAI, è stato come un giro di basso pesante: “Le AI rispondono a tutto, addio SEO, arrivederci e grazie!”.

Ma, se analizziamo bene il funzionamento di ChatGPT e delle altre piattaforme, possiamo capire chiaramente che l’intelligenza artificiale ha bisogno di contenuti ottimizzati, di siti freschi, di fonti credibili da cui attingere. Before I Forget. Si tratta delle best practice Seo che abbiamo ripetuto per anni. E le stesse AI si nutrono di contenuti e informazioni da motori di ricerca come Google o Bing.

Oggi un Seo deve continuare il buon lavoro degli anni precedenti, aggiornandosi sul funzionamento delle AI e sui nuovi funnel. Il risultati di un buon lavoro può essere ancora più esplosivo.

2024: AI Overviews, la mossa di Google

Nella battaglia delle AI, il riff di Google è stato piazzare in cima alla Serp le sue AI Overviews basate su Gemini. Molti piangono definitivamente la Seo: “Se Google risponde direttamente con le AI, i siti web non hanno più senso di esistere”.

Quello che cambia è solo il palcoscenico. Ora serve distinguerci anche nei riassunti automatici delle AI, farsi trovare come fonte affidabile, brillare anche senza click scontati. My Way. Le regole cambiano, lo spirito resta.

La Seo continua ad esistere, ma deve cambiare prospettiva. La visibilità non si misura solo in click verso il sito.

2025: June Core Update, l’evoluzione continua

Il June Core Update del 2025 ha dato un’ulteriore stretta sulle regole del gioco, spingendo Google a premiare ancora di più contenuti autentici, di qualità superiore e fonti davvero autorevoli. Si tratta dell’ennesimo aggiornamento di Google che ha causato panico nel settore, oltre alla deindicizzazione massiva di pagine non conformi. E ogni volta che succede, spunta la solita frase: “La Seo è morta”.

Come sempre, chi investe su valore reale, esperienza utente e aggiornamento continuo continua a ottenere risultati, mentre le strategie che puntano su bassa qualità, scorciatoie e pratiche obsolete vengono penalizzate. Welcome to the jungle. Il segreto è adattarsi e non puntare su qualche trucchetto che avrà vita breve.

Il punk si è evoluto, ha dato vita a nuovi generi musicali e ci ha lasciato brani iconici che ancora oggi cantiamo. Allo stesso modo la Seo continua a vivere, adattandosi alla nuova realtà del web e alle tecnologie emergenti. È tutta una questione di attitudine e l’esperto Seo è un punk rocker, un ribelle che cerca di scardinare gli algoritmi, ma vive delle vibrazioni che gli regala il suo pubblico.

La Seo è viva ed è più punk che mai!

Luigi Nervo

Luigi Nervo

Digital Marketing Manager

Esperto di marketing, Seo e contenuti (leggi la bio).

Metiamoci in contatto

Vuoi aggiungere valore alle tue attività di digital marketing?

Mettiamoci subito in contatto! Mi trovi su LinkedIn, oppure puoi scrivermi compilando il form che segue.

Spero di sentirti presto.

8 + 13 =

Luigi Nervo

Luigi Nervo

Digital Marketing Manager

Esperto di marketing, Seo e contenuti (leggi la bio).