Facebook, Instagram e Whatsapp sono down da qualche ora. Non si tratta di un piccolo guasto, ma la durata di qesto evento fa pensare a qualcosa di più grande. Oltre all’ansia di alcun utenti che non possono postare i gattini sui social network o urlare contro il nemico di turno, in ballo ci sono situazioni più delicate legate per esempio alla sicurezza o al marketing.
Pur essendo quello della sicurezza un tema fondamentale e sperando che non ci sia stata nessuna violazione dei dati sensibili collegati agli account, voglio concentrarmi sul marketing perché questo è il mio lavoro e i danni economici per le aziende possono essere rilevanti. Pensiamo per esempio a chi ha investito il suo budget di comunicazione per una strategia portata avanti unicamente su Facebook o Instagram. Domani queste aziende dovranno fare i conti di quanto traffico o quante lead hanno perso per un down così prolungato. Ma da questa storia possiamo imparare una lezione importante: diversificare sempre e comunque.
Lezione numero 1: diversificare i canali di comunicazione e marketing
Il web offre un’infinità di soluzioni per comunicare. Per esempio, solo tra i social media, oltre a Facebook e Instagram (entrambi di proprietà di Mark Zuckerberg), possiamo scegliere Twitter, LinkedIn o tanti altri. Possiamo caricare un video su Facebook, YouTube o anche Vimeo. Oppure possiamo utilizzare strumenti di messaggissitica istantanea come Telegram. La pubblicità non è solo social, ma viaggia anche sulla rete di ricerca di Google o con annunci display su siti che fanno parte del network di Google o ancora su altri canali di distribuzione.
Diversificare ci permette di prendere le contromisure in situazioni di down come questa, oppure di rispondere a cambiamenti degli algoritmi di queste piattaforme o a decisioni unilaterali. Non ci vanno più bene le nuove regole di Facebook? Bene, possiamo facilmente spostare la nostra comunicazione su Twitter. Google ha cambiato ancora una volta il suo algoritmo e il tuo sito è penalizzato? Ok, allora sfruttiamo i social media per recuperare traffico e visibilità.
Ma attenzione: quando diversifichiamo, facciamo sempre attenzione che l’identità del brand sia coerente con il canale scelto. La scelta di un canale non adatto spesso crea effetti grotteschi e deleteri. Immaginiamo un brand con un tono di voce serio ed istituzionale e un target di utenti più anziani che si lancia su TikTok: il rischio di fare una brutta figura è reale.
Lezione numero 2: puntare sul sito, la presenza che puoi controllare direttamente
La nostra pagina su Facebook e Instagram, il nostro profilo su Twitter non sono veramente nostri. Infatti, abbiamo registrato un account su una piattaforma di proprietà di qualcun’altro che può cambiare le regole all’improvviso e senza chiederci il permesso. Per questo motivo, è bene avere anche queste presenze online, ma non solo.
L’unica presenza online di nostra proprietà è il sito web. A dire la verità, anche un sito si appogia su server che noi affittiamo da società terze. In ogni caso, noi abbiamo il pieno controllo sui contenuti del sito e dettiamo le nostre regole (ovviamente nel rispetto della legge). Un sito vetrina o un e-commerce è quindi il punto di partenza irrinunciabile per ogni strategia di digital marketing. Partiamo da qui e diversifichiamo.