Così il nuoto ha migliorato le mie soft skill per il digital marketing

da | Feb 4, 2021 | Marketing e comunicazione

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L’odore del cloro, l’emozione quando sei sul blocco di partenza prima dello start, quella linea scura sul fondo della vasca che insegui avanti e indietro, l’acqua che ti sostiene e ti fa volare, i momenti con i compagni di squadra durante gli allenamenti e le gare. Questi sono solo alcuni dei flash che mi vengono in mente pensando al nuoto. Queste sensazioni mi sono mancate in un periodo in cui, a causa dell’emergenza sanitaria, non posso allenarmi in piscina.

Se hai letto gli altri articoli del mio blog, ti chiederai cosa c’entra il nuoto con il marketing e la comunicazione. In questo periodo sto facendo alcune riflessioni sul mio sviluppo professionale e mi sono reso conto che il nuoto ha avuto un ruolo fondamentale per la mia crescita anche fuori dall’acqua. Per imparare come fare una ricerca delle parole chiave o come scrivere un contenuto ottimizzato per Google ho dovuto studiare e sperimentare; grazie al nuoto ho invece sviluppato delle soft skill che rendono il mio lavoro più produttivo ed efficace.

Luigi Nervo, nuotatore
Luigi Nervo (Vivisport Fossano), gara di nuoto master a Borgaro (Torino)

L’acqua è in grado di plasmare il corpo e la mente delle persone. Lo sport insegna valori e disciplina, ma permette anche di sviluppare delle skill molto importanti per il raggiungimento degli obiettivi e per il gioco di squadra. La mia esperienza professionale si articola tra giornalismo, strategie di digital marketing, e-commerce e content marketing (qui la bio completa) e per tutti questi anni il nuoto è stato il rifugio dopo le giornate di lavoro, ma anche un ambiente dove rinforzare competenze trasversali. Ogni persona svilupperà soft skill diverse in base al mix di esperienza professionale, sport e altre attività. In questo articolo voglio raccontare quello che il nuoto mi ha regalato. Si tratta della celebrazione di una delle mie passioni più grandi, ma anche di una riflessione su me stesso e sul mio lavoro.

KPI, obiettivi e risultati

Il marketing si basa su numeri e obiettivi concreti e misurabili. Una strategia deve generare profitto, quindi dobbiamo avere in mente i KPI che ci permettono di misurarne le performance, di stabilire se è stata un successo o un fallimento e di capire come possiamo migliorare. Senza questi elementi non è marketing, ma è solo un esercizio di stile.

Se parliamo di risultati nel nuoto, la prima immagine che mi viene in mente è quella di Mark Spitz con le sette medaglie vinte alle Olimpiadi di Monaco 1972. Poi penso alla copertina di Sport Illustrated con Michael Phelps e le sue 8 medaglie vinte a Pechino 2008. La medaglia è il simbolo per eccellenza che rappresenta il raggiungimento dell’obiettivo da parte di uno sportivo.

Le 7 medaglie d’oro di Mark Spitz alle Olimpiadi di Monaco 1972

In realtà in molti sport di prestazione come il nuoto il KPI principale è il tempo: un cronometro che per un solo centesimo di secondo determina la vittoria o la sconfitta, un nuovo record del mondo o, più modestamente, il personal best di un nuotatore master. Io voglio migliorare il mio crono nei 100 dorso e so che per farlo dovrò correggere la virata o aumentare il fiato. Ogni allenamento sarà finalizzato all’obiettivo che ho scolpito nella mia testa.

Anche sul lavoro applico questo orientamento al risultato che deriva da uno sport di prestazione dove niente viene lasciato al caso. Google Analytics o le metriche di conversione prendono il posto del cronometro. Cerco di misurare ogni cosa e di fare il possibile per raggiungere gli obiettivi e per provare la stessa emozione che mi dà una medaglia sul podio a bordo vasca.

Analisi e miglioramento

Una buona campagna di marketing inizia con un’analisi precisa del mercato e delle risorse a disposizione. Ma non finisce qui: ogni attività può essere migliorata e ottimizzata in corso d’opera interpretando nel modo corretto i dati (pensiamo per esempio all’aggiustamento delle offerte di una campagna su Google AdWords) e allineandosi alle novità che in contesti come quello digitale sono molto frequenti.

Nel nuoto avviene lo stesso. Ci muoviamo in un ambiente, quello acquatico, che è completamente diverso dalla terraferma perché cambiano la spinta della forza di gravità, gli appoggi e la direzione del movimento. Pensiamo alla nuotata di Alexander Popov a stile libero: pulita, bellissima ed efficace. Lui vola leggero in acqua. Ha capito come muoversi al meglio in quel contesto.

La tecnica di nuoto di Alexander Popov

Una volta gettate le basi, inizia un processo che porta al miglioramento del gesto atletico e delle prestazioni. Da quando mi sono trasferito a Milano, sono stato costretto ad allenarmi da solo lontano dalla mia squadra. Il mio allenatore mi ha sempre mandato gli allenamenti via e-mail e li ho seguiti a distanza. Per migliorare, ho comprato dei libri sulla preparazione e sull’anatomia del nuotatore, ho studiato e mi sono attrezzato con gli strumenti più adatti. Grazie a questo approccio e alla guida a distanza del mio allenatore, i risultati si sono visti e, prima che il Covid bloccasse le gare, i miei tempi sono migliorati.

Applico lo stesso approccio anche nel mio lavoro. L’analisi è alla base di ogni strategia e attività che metto in campo: mi offre le indicazioni per raggiungere i risultati prefissati e per ottimizzarle in corsa. Senza dati sarebbe solo improvvisazione, non marketing. Applico il concetto di miglioramento costante anche su me stesso: in un contesto digitale che cambia molto velocemente, mi tengo costantemente aggiornato. Questo mi permette di anticipare i trend del mercato digitale e di mantenere queste attività sempre aggiornate e più performanti.

La cura dei particolari

I particolari determinano il successo di una strategia di marketing. Abbiamo un obiettivo generale con una strategia che viene declinata in diverse attività misurate in base a KPI precise. Per esempio, possiamo avere l’obiettivo di aumentare le vendite online attraverso il sito e-commerce. Dobbiamo prevedere diverse attività che ci permettano di raggiungerlo, come la pubblicità su Google AdWords, affiliazione, social, Seo. Per fare funzionare la macchina dell’e-commerce, ognuno di questi ingranaggi deve lavorare al meglio.

Anche il nuoto è fatto di particolari e ognuno di essi può determinare la vittoria o la sconfitta. Ne sa qualcosa Mirolad Cavic che nelle Olimpiadi di Pechino 2008 voleva fermare la cavalcata trionfale di Michael Phelps, ma ha perso la finale dei 100 farfalla per un solo centesimo di secondo. Il serbo, in vantaggio alla virata dei 50, è arrivato lungo all’arrivo e il Kid di Baltimora ne ha approfittato: la giusta scelta di tempo e un’esecuzione perfetta gli hanno permesso di toccare la piastra quell’attimo prima che lo ha catapultato nella leggenda.

Michael Phelps vs Mirolad Cavic, finale 100 farfalla alle Olimpiadi di Pechino 2008

La bellezza del nuoto è nell’armonia dei movimenti, con il tronco che fa da connettore tra la parte alta e quella bassa del corpo. Pensiamo alla nuotata a delfino dove il colpo di gambe continua nella parte centrale e trasferisce il movimento a dorsali, spalle e braccia.

Ma anche nella gestione della gara ci sono fasi importantissime: abbiamo parlato dell’arrivo di Phelps, ma sono fondamentali anche la partenza e la virata. Da dorsista, sono consapevole dell’importanza di virare nel momento giusto perché se arrivi troppo corto perdi l’inerzia dello scivolamento; al contrario, se arrivi troppo lungo l’angolo di virata cambia e perdi la forza di spinta.

Trasferisco questa cura dei particolari anche nel mio lavoro. Sono consapevole di quali elementi possono aumentare il traffico verso un sito web e di quali possono migliorare le conversioni. Conoscendo queste cose, produrre siti web e contenuti performanti è un gioco da ragazzi.

Sacrificio e adattamento

Per raggiungere traguardi importanti nel marketing, bisogna lavorare duro e non arrendersi. Non esistono formule miracolose per aumentare i tuoi clienti online, ma solo dedizione e competenza. Da un lato serve la voglia di mettersi in gioco anche in situazioni nuove, dall’altro l’esperienza pratica che aiuta a fare le scelte giuste.

Nel nuoto, come in ogni sport, l’allenamento è fondamentale perché permette al corpo di imparare i movimenti corretti e di renderli automatici. L’allenamento deve essere costante e a volte bisogna fare grandi sforzi: non è da tutti allenarsi con brevi pause per un’ora e mezza inseguendo una riga scura a fondo vasca. Mi ricordo che quando nuotavo a Fossano, dopo il lavoro passavo da casa e partivo per andare la sera in piscina, a 30 km da casa. Tornavo a casa alle 10.30 di sera e dovevo ancora cenare. Ma questo è lo spirito di sacrificio che porta al miglioramento.

Durante il lockdown con le piscine chiuse, ho dovuto trovare nuovi metodi per allenarmi a casa. Ho comprato un tapis roulant per un allenamento cardiovascolare anche durante il freddo dell’inverno e ho fatto degli allenamenti di preparazione atletica a secco (a questo proposito, consiglio due risorse che mi sono state molto utili: il metodo di allenamento Swimout e il libro Swimming Anatomy di Ian McLeod). Questo è un esempio di adattamento. Appena riapriranno le piscine, misurerò l’efficacia per la mia nuotata.

Lo spirito di sacrificio di uno sport come il nuoto mi permette di lavorare in modo deciso anche quando sono seduto ad una scrivania e di raggiungere i risultati anche quando elementi fuori dal mio controllo possono creare qualche problema. Grazie all’adattabilità invece riesco a passare da un’attività ad un’altra anche molto diversa rapidamente ed efficacemente, infatti mi occupo di digital marketing spaziando da contesti commerciali ad altri più tecnici.

Coraggio e determinazione

Nel marketing e in contesti molto mutevoli come quello digitale bisogna avere il coraggio di osare. I dati ci offrono una base solida per pianificare ogni attività, ma spesso c’è un pizzico di incertezza dovuta a situazioni nuove. Solo chi ha il coraggio di osare può fare veramente la differenza. E quando le cose non vanno al meglio, possiamo sempre imparare.

Uno dei ricordi più belli legati al nuoto è la mia prima gara nei 200 stile libero ai Campionati Nazionali di Riccione nel 2011, durante il mio primo anno tra i Master. È stato un disastro, ma le emozioni sono indescrivibili.

Luigi Nervo, gara di nuoto master
Luigi Nervo (Sisport Fiat Torino), gara di nuoto

Dopo un viaggio faticoso da Torino (un incidente in autostrada aveva paralizzato il traffico), mi sono trovato catapultato all’improvviso sul blocco di partenza, di sera in una piscina spettacolare, illuminata e con tante persone in tribuna. Ho sentito un brivido al momento dello start. Questo mi ha dato una forza che mi ha fatto superare la fatica accumulata e sono partito fortissimo, in linea con il mio personale nei 100 fatto appena la settimana prima a Saint Vincent (nel gergo del nuoto si chiama “partenza a fagiano”). Nei secondi 100 sono morto e il risultato non è stato bellissimo, ma ho imparato a gestire meglio la gara e non dimenticherò mai quelle 4 vasche.

Nel lavoro cerco le sfide: è troppo facile vincere quando va tutto bene. Mi piace mettermi in gioco, sperimentare e osare. Sono abituato a pensare fuori dagli schemi e a cercare sempre soluzioni innovative. Ho anche fatto degli errori dai quali ho imparato, ma riesco a vedere opportunità dove altri vedono solo difficoltà.

Gioco di squadra e condivisione

Il gioco di squadra è l’elemento più importante. L’ho lasciato per ultimo per premiare chi ha letto questo articolo fino in fondo. Si parla di team di marketing perché, se bisogna avere una conoscenza generica di tutti gli aspetti, ci sono persone che per competenze ed esperienze sono specializzate in settori specifici: Seo, social media, programmazione, vendite, ecc. Una strategia di marketing funziona se tutte queste persone riescono a lavorare in armonia verso un obiettivo comune e a sostenersi a vicenda.

Il nuoto è uno sport individuale: sei da solo in una corsia contro 7 avversari. In realtà con te ci sono i compagni che ti hanno aiutato durante gli allenamenti, che sono in tribuna o a bordo vasca e che ti confortano dopo una sconfitta o si complimentano dopo una vitoria. Senti la forza della tua squadra ad ogni bracciata. Addirittura è stato durante le staffette, con i compagni sul blocco per il cambio, che ho fatto alcuni dei miei tempi migliori nei 50 dorso.

Dopo il trasferimento a Milano mi è mancata la squadra sia durante gli allenamenti che a volte durante le gare visto che ne ho fatte molte da solo in Lombardia. Però, ogni volta che ho rivisto i compagni, ho trovato una forza aggiuntiva, la forza della squadra. Con loro ho condiviso gioie e delusioni, consigli e suggerimenti, momenti importanti dentro e fuori dall’acqua.

Nel lavoro mi piace costruire autentici rapporti di collaborazione con i miei colleghi dove ognuno può trarre beneficio per aggiungere valore alle sue attività. In tutti questi anni un ottimo affiatamento ha permesso a me e ai miei colleghi di migliorare le performance in un contesto interno sereno, anche di fronte a difficoltà esterne al team. La condivisione di risorse, conoscenze ed esperienze è la chiave per un buon lavoro di squadra in un’azienda che vuole crescere. Ho coltivato buoni rapporti di collaborazione anche con altri gruppi di lavoro (per esempio sales e sviluppo) e con fornitori esterni. Grazie a tutti loro sono migliorato e insieme abbiamo raggiunto risultati fantastici. È l’approccio di uno sport individuale dove la squadra è la cosa più importante.

Luigi Nervo

Luigi Nervo

Digital Marketing Manager

Esperto di marketing, Seo e contenuti (leggi la bio).

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