Come fare buoni contenuti online (intervista UNmiss)

da | Mar 16, 2024 | Informazione e contenuti

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Come fare buoni contenuti online? Questa è la domanda che Anatolii Ulitovskyi mi ha posto quando mi ha intervistato il 19 agosto 2022. Il suo podcast UNmiss su Seo e marketing e ha ospitato personaggi del calibro di Neil Patel, Rand Fishkin e Craig Campbell.

Nel corso dell’intervista, ho raccontato quali sono le best practice per la creazione di buoni contenuti online in grado di ottenere traffico organico da Google e di offrire una buona e soddisfacente esperienza agli utenti. Sono partito da esempi pratici e case history derivati dalla mia esperienza presso grandi publisher nazionali e aziende con belle storie da raccontare.

Trovi la video intervista sul sito di Anatolii Ulitovskyi e sul canale Youtube di UNmiss. Puoi anche ascoltarla in podcast su Spotify, Google Podcast e Apple Podcast.

Giornalisti e copywriter

Con Anatolii abbiamo discusso su un tema ricorrente tra chi deve organizzare un content plan: meglio fare è scrivere i contenuti a dei copywriter o a dei giornalisti? Avendo lavorato con entrambe le categorie ed essendo stato io stesso sia un giornalista che un editor Seo, ho cercato di analizzare i pro e i contro di entrambi.

Un copywriter Seo fa molta attenzione alle parole chiave e alla struttura del testo. I suoi articoli saranno super ottimizzati per Google e, di conseguenza, gradevoli per i lettori, ma poveri di esperienza diretta. Infatti, il copywriter Seo lavora spesso da desk e non sempre è uno specialista del tema trattato.

Il giornalista invece scrive più liberamente: anche se segue le linee guida Seo, parte dalla notiziabilità e dall’istinto, piuttosto che dalla keyword research. Il valore aggiunto è l’esperienza diretta del professionista e la sua profonda conoscenza del settore, aspetto che influisce anche sui parametri di autorevolezza. Questo rende i contenuti veramente unici e di valore.

Gli interessi del pubblico

Ci siamo soffermati molto sul tema della qualità dei contenuti, che devono essere creati per il pubblico prima che per Google. Abbiamo diversi strumenti, anche gratuiti, che ci permettono di esplorare quali sono gli interessi e le domande dei nostri lettori.

Uno di questi è Google Analytics, utilizzato da tutti per monitorare il traffico, ma con funzioni utilissime e ancora poco conosciute. Possiamo infatti analizzare nel dettaglio come è composto il nostro pubblico e quali sono i suoi interessi, in modo da rendere i nostri contenuti più vicini alle sue esigenze.

Traduzioni e localizzazioni dei contenuti

Se dobbiamo scrivere per il nostro pubblico, dobbiamo anche fare attenzione alla lingua e alle traduzioni. Questo non significa limitarsi all’italiano per l’Italia e inglese per l’estero. L’inglese, per esempio, è diverso in Regno Unito e negli Stati Uniti. In Italia, ci sono molti dialetti e tradizioni che influiscono sul modo di esprimersi e di pensare delle persone provenienti da regioni e città diverse. In altre nazioni vengono utilizzati maggiormente alcuni prodotti e servizi piuttosto che altri (per esempio, in Russia è Yandex il motore di ricerca, non Google).

Per questo motivo, non parliamo di traduzione ma di localizzazione. I nostri contenuti di qualità devono essere rivolti al pubblico, andando incontro al suo linguaggio e alle sue conoscenze.

Frequenza di nuovi contenuti e riediting dei vecchi

Infine, Anatolii mi ha fatto una domanda molto frequente tra chi lavora nell’editoria per siti di grandi dimensioni e ricchi di contenuti. Quanti nuovi contenuti bisogna scrivere e quando è meglio rieditare un contenuto vecchio? La risposta è quella più comune tra gli esperti Seo: dipende.

La frequenza di pubblicazione di nuovi contenuti è determinata dal tipo di pubblicazione, dalle risorse e soprattutto dalla strategia iniziale. L’importante è non ridurre la qualità.

Il riediting dei vecchi contenuti è utile per aggiornare informazioni che nel tempo possono essere diventate obsolete e per dare quindi nuova linfa ad articoli già indicizzati. Per fare un buon riediting, non basta aggiornare le informazioni, ma è importante rivedere la struttura dell’articolo in base ad una nuova keyword research.

Luigi Nervo

Luigi Nervo

Digital Marketing Manager

Esperto di marketing, Seo e contenuti (leggi la bio).

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