Cinque trucchi infallibili per aumentare il tempo medio sulla pagina

da | Lug 23, 2024 | Informazione e contenuti

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Il tempo medio trascorso da un utente su una pagina web è un importante segnale che di solito indica il suo coinvolgimento e interesse per una pagina di contenuti o informativa. Questo discorso vale meno per una pagina con un intento transazionale, dove la qualità è invece determinata dal minor tempo speso per completare un’azione. Facendo un paragone con il mondo offline, sono felice di passare molto tempo a guardare uno spettacolo che mi piace, meno a fare la coda ad uno sportello.

Su Google Analytics il tempo medio sulla pagina è una metrica da considerare attentamente. Su UA, veniva calcolato il tempo tra un primo “hit” che corrisponde al caricamento della pagina agli “hit” successivi, corrispondenti ad un evento sulla pagina. In sintesi, il tempo medio sulla pagina era calcolato come il rapporto tra la durata della sessione e il numero di pagine viste, sottraendo da questo valore l’ultima pagina che viene chiusa senza generare un “hit”. Su GA4, questa metrica è stata rinominata “Durata media del coinvolgimento” è indica per quanto tempo la pagina web è stata in primo piano e attiva. La misurazione si interrompe quando questa viene chiusa.

Il tempo medio sulla pagina è un indicatore usato da Google per valutare indirettamente la qualità di una pagina informativa. Questo è un aspetto noto agli esperti Seo più attenti, ma spesso dibattuto. A confermarlo, oltre ad un’osservazione empirica dei dati sul traffico, sono i documenti riservati emersi dal Google Leak del maggio 2024. Attributi come “badClicks”, “goodClicks”, “lastLongestClicks” e “unsquashedClicks” suggeriscono infatti che l’algoritmo misura il clickstream dell’utente su un sito attraverso i dati raccolti da Google Chrome.

Dopo aver chiarito l’importanza della metrica del tempo medio sulla pagina, vediamo come possiamo migliorarla lavorando solo sui contenuti.

Video embeddati nella pagina

Se sono coerenti con il contenuto e con il tono di voce, aggiungi video all’interno dell’articolo. Possono essere video realizzati ad hoc e caricati su YouTube, oppure clip realizzate da altri utenti (attenzione che sia attiva la possibilità di condivisione attraverso embedding). L’importante è mantenere la coerenza.

Per chi realizza contenuti online, un video presenta molti vantaggi: è di facile fruizione, genera un “hit” ogni volta che viene avviato e trattiene a lungo lo spettatore su una pagina. Per questo motivo, l’embedding è preferibile rispetto ad un link verso l’esterno. Inoltre, aggiunge informazioni e migliora la user experience.

Titoli e table of content

Dividi il contenuto in paragrafi e utilizza titoli e sottotitoli (la struttura con i corretti H1, H2 e H3 è fondamentale!). In questo modo, aiuti il lettore a muoversi all’interno della pagina e a trovare facilmente le informazioni cercate. Questo porta ad una migliore user experience, ad un minore bounce rate e ad un aumento del tempo medio sulla pagina.

Il table of content è una funzione legata ai titoli e sottotitoli in pagina che può migliorare ulteriormente la user experience e la metrica del tempo medio sul sito. In breve, è un sommario dei contenuti della pagina, come nelle voci su Wikipedia, con link alle sezioni corrispondenti. Per WordPress, consiglio il plugin LuckyWP Table of Contents. Oltre ad aiutare il visitatore nel suo percorso di navigazione, il table of content aumenta le interazioni perché ogni click corrisponde ad un “hit”.

Immagini per aumentare il tempo medio sulla pagina

Le immagini possono aiutare a comprendere meglio un contenuto e rendono gradevole la lettura. Ovviamente non devono essere aggiunte immagini solo perché sono belle, ma perché aggiungono delle informazioni. In questo modo, il lettore si sofferma e trascorre ulteriore tempo sulla pagina.

Ogni immagine dovrebbe avere una didascalia che la contestualizza, fornisce informazioni a Google e aumenta il tempo di lettura.

Infografiche per attirare e trattenere il lettore

Una via di mezzo tra il testo e l’immagine è l’infografica. Il suo impatto visivo cattura l’attenzione e spinge il lettore a soffermarsi e trascorrere più tempo sulla pagina. Anche una bella infografica può essere un metodo per migliorare questa metrica, ma deve essere coerente e molto curata graficamente.

Contenuti rilevanti influenzano il tempo medio sulla pagina

In questo articolo, la parola chiave coerenza ricorre spesso. Ogni tipo di contenuto (un testo, un’immagine o un video) non deve mai uscire fuori dal percorso preannunciato nel titolo, altrimenti il lettore si sente tradito e abbandona. Un contenuto di qualità, facile da leggere e con informazioni utili e originali, ha più possibilità di trattenere a lungo il visitatore sulla pagina.

Luigi Nervo

Luigi Nervo

Digital Marketing Manager

Esperto di marketing, Seo e contenuti (leggi la bio).

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